Lotta dura sarà…?

 
 
“Se non cambierà lotta dura sarà”…

E’ un anno che lo urliamo nelle piazze ma non abbiamo ancora mantenuto la promessa.
Già l’anno scorso abbiamo assistito ad una mobilitazione di massa, la famosa “Onda”, che pur riuscendo a portare migliaia di persone in piazza e ad occupare scuole ed università, si è rivelata incapace di modificare realmente le cose.

Forse è arrivato il momento di chiederci: PERCHE’?
A nostro parere ciò che è mancato è stato il coraggio di esprimersi tramite delle pratiche di lotta radicali e concrete. Abbiamo sprecato le nostre energie in una frenetica e controproducente ricerca dell’attenzione di giornali e tv…
Ma pensiamo davvero che quegli stessi giornali e tv, che sia di destra che di sinistra restano uniti nel voler mantenere lo stato attuale delle cose (essendo asserviti direttamente ai padroni), possano aiutare la nostra causa?
E, soprattutto, siamo davvero convinti di continuare nel nostro coro di lamenti inconcludenti sperando, fin troppo ingenuamente, che qualche politico di buona fede li raccolga e ci aiuti?
In realtà è sotto gli occhi di tutti che la “protesta civile” si è rivelata fallimentare, e che se veramente vogliamo cambiare le cose è giunta l’ora di lottare con determinazione e senza compromessi: è finito il momento di “farsi sentire”, è arrivato il momento di FARE.

     FARE per noi vuol dire non limitarsi a dormire nelle scuole e nelle facoltà, ma occuparle sul serio bloccando la didattica e trasformarle da luoghi di asservimento e obbedienza in laboratori di AUTOGESTIONE E LOTTA, riaffermando così una pratica efficace che fino a qualche anno fa è sempre stata propria del movimento studentesco.
     FARE per noi vuol dire non scendere in piazza per posare davanti a delle telecamere ma bloccare la città con tutti i suoi flussi di merci, umane o materiali, che permettono giorno per giorno di arricchire quei padroni che ci impongono questo stato di cose.

Lottare con le regole stabilite dalle stesse istituzioni che stiamo combattendo è da stupidi: se vogliamo vincere non possiamo escludere a priori nessuna pratica di lotta, abbattendo il dogma della legalità tanto caro a politicanti, partiti e sindacati.

Solo facendo così inizieremo ad essere realmente FASTIDIOSI, ed è a quel punto che la polizia del nostro caro stato democratico provarà a metterci i bastoni tra le ruote come già sta facendo: ma non abbiamo paura, le denunce non ci hanno fermati, le cariche non ci hanno distrutto.

Osservando il periodo storico che stiamo vivendo, in un cui trame razziste ed autoritarie si fanno avanti ad enorme velocità, ci rendiamo conto che non possiamo permetterci di aspettare o di affidarsi al salvatore di turno (che non esiste)…

Siamo pronti a riprendere tra le mani le nostre vite?

La strada sarà lunga… noi abbiamo iniziato.

Alcuni pirati all’arrembaggio della vita
Firenze,
13.10.2009
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